Giavera: tra i boschi del Montello
Giavera lambisce la riva destra del Piave, si inerpica sulla china del colle del Montello fino alla frazione di SS. Angeli, quindi ridiscende dolcemente per espandersi nella pianura, toccando la larga conca in cui è situata la frazione di Cusignana. Copre un territorio interessato soprattutto dai boschi, rigogliosi e perfetti per una grande produzione di funghi e da una fertile campagna coltivata a vigneti. Inoltrarsi lungo le “prese” del Montello e passeggiare o pedalare attraverso i suoi boschi dà la possibilità di imbattersi in invitanti trattorie e agriturismi, a conferma della vocazione gastronomica della zona, inoltre Giavera conserva anche interessanti vestigia del proprio passato, degne di attenzione e meritevoli di una visita.
Scheda geografica
Il territorio si estende per una superficie di 20 kmq. a sud del Piave, nella parte centrale del Montello, tra i comuni di Nervesa e di Volpago, a un’altitudine di 78 m. A nord presenta un ambiente collinare, ricco di verde, a sud digrada verso la pianura. A Giavera, Cusignana e SS. Angeli del Montello risiedono oltre 4.300 abitanti.
Come arrivarci
Da Treviso (km. 19) verso nord per Ponzano Veneto, Povegliano. Stazioni ferroviarie vicine: Ponte della Priula km. 10, Montebelluna km. 11, Conegliano km. 16.
INFORMAZIONI: Comune tel. 0422 775711.
Cenni storici
Dopo gli insediamenti preistorici, come testimoniano vari reperti litici e i resti di uno scheletro umano risalente a 40.000 anni fa nella grotta Bus del Bo Pavei, il territorio fu abitato prima dagli Euganei e poi dai Paleoveneti, prima di entrare nella sfera d’influenza romana. Nel medioevo divenne feudo dei Conti Collalto verso il 990. In seguito esercitarono influssi su tutto il Montello gli enti religiosi, soprattutto l’Abbazia e la Certosa. A partire dalla fine del XIV sec. la Serenissima conquistò tutta l’area: per secoli i boschi di roveri furono sfruttati dall’Arsenale veneziano. Nell’epoca recente la Grande Guerra sconvolse i paesi del fronte: decisiva per le sorti italiane fu la battaglia del Solstizio (15-23 giugno 1918), che infuriò a lungo nella Valle dei Morti, presso SS. Angeli.
Aspetti culturali e artistici
Tra i personaggi celebri il più antico di cui abbiamo memoria è Agostino Beaziano, religioso e diplomatico vissuto nella prima metà del Cinquecento al seguito di pontefici famosi come Leone X, che celebrò con i suoi versi, e Clemente VII, di cui fu commensale. Nella vecchiaia si ritirò nel suo beneficio di Giavera. Niccolò Zotti, nato nel 1631, fu avvocato e poeta, noto per aver celebrato in dialetto rustico padovano i roveri del Montello. Infine Agnoletti Carlo fu un canonico letterato e storico (autore di Treviso e le sue pievi), conosciuto tra la gente per le pubblicazioni dei lunari El Boscariòl. Per gli itinerari artistici meritano una visita la settecentesca chiesa di Giavera, dedicata ai Santi Giacomo e Cristoforo, le cui statue sono attribuite al Torretto, maestro del Canova e la parrocchiale di Cusignana: nel presbiterio illuminato dalla cupola ottagonale si trovano numerose opere d’arte pregiate, come le statue dei Santi Pietro e Paolo, sempre del Torretto, la pala dell’Assunta di Palma il Giovane (1595) e i due affreschi laterali di G. B. Canal.